Il 1° agosto 2024 è entrato in vigore il “ticket Ponza”, un’imposta obbligatoria per tutti gli armatori che desiderano navigare con la propria barca attraverso le splendide acque dell’isola laziale. Il ticket di stazionamento è in fase sperimentale per l’estate 2024 ed entrerà in vigore in via definitiva a partire dall’estate 2025, solo nei mesi da giugno a settembre.
Come funziona il ticket Ponza
Il ticket di stazionamento consiste in una tassa che devono pagare tutti coloro che navigano con la propria imbarcazione al largo di Ponza e Palmarola. L’importo del ticket Ponza è di 3 euro per ogni metro lineare nei mesi di luglio e agosto (alta stagione) e di 2 euro al metro nei mesi di giugno e settembre (bassa stagione). Per chi si trattiene sulle isole per più giorni, sono previsti sconti crescenti secondo il seguente tariffario:
- Da 3 a 6 giorni: -10%
- Da 7 a 29 giorni : -20%
- Più di 30 giorni: -25%
- Stagionale: -40%
Per gli utenti che sono già ormeggiati presso gli ormeggi (pontili e boe) regolarmente iscritti nelle liste SUAP del Comune di Ponza, sarà applicato un ulteriore sconto del 50% che sarà gestito grazie all’utilizzo di codici appositi che verranno a loro forniti dall’ormeggiatore.
Si tratta di un’imposta piuttosto consistente, se si calcola che il proprietario di una piccola barca da 12 metri può arrivare a pagare quasi 100 euro di obolo per due giorni di stazionamento.
Il pagamento del “ticket Ponza” può essere effettuato sul sito web dedicato www.myponza.it oppure attraverso l’app MyPonza, disponibile sia per sistemi operativi iOS che Android.
Le esenzioni e le sanzioni previste
Non tutti gli armatori saranno obbligati a pagare il “ticket Ponza”. Le esenzioni previste includono i residenti sull’isola, i proprietari di immobili, le guide turistiche e i pescatori professionisti. Inoltre, sono previste tariffe agevolate stagionali per attività commerciali come il noleggio di imbarcazioni, la pesca sportiva e il diving.
Nello specifico, ecco l’elenco completo dei soggetti esentati dal pagamento del ticket a Ponza per le imbarcazioni:
- diportisti residenti nel Comune Ponza con propria imbarcazione;
- diportisti nati a Ponza con propria imbarcazione;
- diportisti non residenti ma proprietari di un immobile nel Comune di Ponza;
- diportisti non residenti ma possessori di un immobile con regolare contratto d’affitto nel Comune di Ponza;
- titolari di attività di noleggio o di locazione che hanno uno specchio d’acqua in concessione e che sono iscritti al ruolo TARI esclusivamente ai natanti censiti e/o autorizzati;
- guide regolarmente autorizzate alla professione (naturalistiche, turistiche, eccetera)
- istituzioni scolastiche;
- associazioni di tutela ambientale;
- pescatori professionisti;
- armatori e locatori di imbarcazioni per portatori di handicap;
- mezzi nautici militari e di soccorso.
In caso di mancato pagamento del ticket Ponza, la sanzione prevista sarà pari a dieci volte l’importo originariamente dovuto.
I motivi della tassa di stazionamento
Con l’introduzione del “ticket Ponza” per le imbarcazioni che stazionano nelle acque dell’isola, l’amministrazione dell’arcipelago delle isole pontine ha effettuato un tentativo di regolamentare il fenomeno del turismo nautico massivo. Inoltre, la tassa ha l’obiettivo di proteggere e valorizzare il patrimonio naturalistico del territorio.
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L ennesima vergogna di un paese che non sa più cosa tassare ma la cosa che più mi irrita è che questi soldi rappresenteranno l ennesimo spreco di denaro pubblico che si perderà nei vari rivoli della mala gestione che caratterizza i ns comuni.
Siamo andati su Marte eppure a Ponza ancora arrivano acqua con le bettoline e poi parlano di inquinamento … possibile che nessuno si chieda perché ?? Un comune che nn è capace di organizzare la raccolta differenziata e potrei continuare ….Povera Italia .
Ladri!!!!! Ovviamente non andrò mai più a ponza (p minuscola)
Siete vergognosi
Il mare e di tutti e non è del comune di Ponza non è di certo il proprietario. Se scendo a terra e mi offri un servizio forse potrei pagare il servizio se c’è. VERGOGNATEVI DI FARE CASSETTO SULLA GENTE. VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Sono stato a Ponza con la mia barca a vela di 11 metri nel 2020. Ormeggio in porto oltre € 100 al giorno ai primi di Luglio, non male.... In rada c'erano diverse imbarcazioni, ma una cosa accettabile. Due settimane dopo (verso metà Luglio) sono ripassato, poco fuori dal porto di Ponza c'era in mare un "circo" di barche barchine barchette vaporetti etc, da aver paura sia ad ancorarsi in rada che ad allontanarsi dalla barca a nuoto. Per cui posso capire che vogliano limitare il volume di imbarcazioni. Ma forse non sarebbe bastato un numero chiuso con prenotazione ??? Introdurre una tassa di questo ammontare mi sembra, come dire, peculiare ..... e mi porta a pensare male. A mio personale avviso questo ticket (1) scoraggerà forse gli utenti meno "abbienti", che magari vanno per re con delle barche piccole (ma che magari non si allontanano dalla costa fino a Ponza) , mentre per gli armatori dei "bestioni" sarà solo un fastidio ma non scoraggerà di certo. (2) Ma non esiste il principio di libera navigazione ? Se quanto scritto nell'articolo corrisponde a verità, può una amministrazione locale "terrestre" imporre il pagamento di una tassa a chi naviga, o si ancora, nelle acque territoriali italiane prospicenti il relativo territorio? Un comune ha competenza per fare questo ? Non dovrebbe essere - al limite - l'autorità marittima ?? O, in presenza di un parco nazionale, l'autorità parco come succede nell'arcipelago della Maddalena ?
Forse è solo un’altra tassa illegittima ma come sappiamo in Italia si può tassare anche l’acqua del mare.
Così anche la libertà di pensiero non si può più esprimere liberamente