Una famosissima bufala del web racconta di una comica conversazione radio fra il comandante di una portaerei americana e i due guardiani di un faro della Galizia. I due spagnoli chiedono alla portaerei di accostare per evitare una collisione ma, il baldanzoso capitano statunitense, intima agli spagnoli di modificare la loro rotta, vista la dimensione della sua portaerei. La barzelletta finisce dopo un paio di botta e risposta al fulmicotone con i due spagnoli che rispondono al capitano di fare ciò che vuole, visto che l’oggetto con il quale erano in rotta di collisione era un faro posizionato sulla terraferma.
Una evidente finzione che ha però costretto la Marina statunitense a pubblicare una smentita sul loro sito.
Nessuna smentita è invece possibile per quanto è realmente capitato al capitano dell’Iyanough, che ha confuso barche a vela e un palo con delle boe portando un traghetto con 48 passeggeri a impattare contro un frangiflutti a folle velocità.
L’incredibile vicenda si è svolta al largo degli Stati Uniti nella serata di venerdì 16 giugno (ora locale). L’Iyanough stava percorrendo l’ultimo viaggio di giornata, da Nantucket (isola di Martha’s Vineyard) a Hyannis (Massachusets), con a bordo 48 passeggeri, 6 membri dell’equipaggio e 3 addetti alla ristorazione. 15 di loro avrebbero concluso il viaggio in elicottero, raggiungendo la terraferma per andare in ospedale.
Le condizioni meteo, come confermato dalla Steamship Authority, vedevano un vento di 30-35 nodi con visibilità diminuita da nebbia e pioggia. Niente di proibitivo comunque, tanto che il tragitto di per sé non ha creato difficoltà all’equipaggio.
Alla base del singolare errore c’è un fraintendimento nell’utilizzo del radar da parte del capitano. Il traghetto ha regolarmente superato la boa che segnala le 2500 yard (2286 metri) di distanza dal porto di Hyannis, come segnalato al servizio di sicurezza. A quel punto il normale tragitto avrebbe previsto il superamento della Boa numero 4 ( a 32 nodi di velocità standard) per poi virare a dritta e passare tra la Boa 5 e la Boa 6.
Qui iniziano i guai per l’Iyanough. Seconda la ricostruzione della Steamship Authority, il capitano ha controllato sul radar la posizione delle boe, confondendole con altri oggetti. Alla base del fraintendimento una serie di sfortunate coincidenze. Il frangiflutti non rientrava nel radar perché sommerso da onde alte fino a 8 piedi, mentre un palo abbastanza alto da rimanere in superficie è stato rilevato dall’apparecchio. Poco più lontane erano ormeggiate due barche a vela, a una distanza simile a quella tra la Boa 5 e la 6.
Il capitano ha quindi osservato il radar e pensato che il palo fosse la Boa numero 4, le barche a vela le Boe 5 e 6. Come d’abitudine, ha effettuato la manovra per avvicinarsi al canale principale del porto, la velocità standard, come già detto, in quel tratto è di 32 nodi, viene ridotta successivamente per l’ingresso nell’area portuale. Peccato che il traghetto non fosse dove pensava di essere, era molto più vicino e si stava dirigendo contro il frangiflutti.
Appena si è accorto della situazione, il capitano ha provato una “panic stop”. Ovviamente era troppo tardi; l’impatto con il frangiflutti è stato inevitabile.
L’incidente ha portato a 15 feriti, nessuno grave. La Guardia Costiera li ha trasportati in elicottero fino all’ospedale, dove nessuno è stato in pericolo di vita e tutti sono stati rilasciati dopo aver ricevuto le cure mediche di rito. Le altre persone a bordo invece sono state portate a riva su un’altra imbarcazione, questa volta senza incontrare nuovi frangiflutti.
I test effettuati sul comandante e sul pilota non hanno rilevato tracce di droga o alcool. Entrambi vantano decenni di esperienza, e per questo un errore così grossolano risulta quasi inspiegabile. La Steamship Authority ha deciso di sospenderli dal loro incarico fino alla fine delle indagini, che sono ancora in corso. L’Iyanough, dal canto suo, dovrebbe tornare a portare passeggeri verso la fine di agosto. Con un radar aggiornato e un comandante più fortunato, si spera. D’altronde “è meglio un comandante fortunato di uno bravo”. E se lo diceva Napoleone…
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