Traina col vivo : i trucchi e le astuzie di Capitan Pastacaldi

Traina col vivo

Agosto è il mese ideale per gli amanti del mondo alieutico anche perché coincide con il momento delle vacanze estive.

Lasciamo alle spalle la costa con tutte le distrazioni e le confusioni del caso ed andiamo a pescare in qualche spot in mezzo al mare… Uno dei dilemmi che affligge chi pratica la traina è in quale punto dell’acqua calare l’esca viva… La giusta passata nello “spot” strategico può fare la differenza.

Se i pesci non sono nella tua area, la traina permette di muoversi e di raggiungerli. Un relitto, una cigliata, un’ansa, una batimetria o anche un semplice ed isolato sasso nella posidonia possono essere dei segnali utili per sapere dove trainare una guizzante esca viva. Spesso, in punti dove nessuno ha mai pensato di pescare, in particolar modo in trasferimento con le esche in acqua da uno spot ad un altro, può succedere di sentir cantare “a sguarciagola” il cicalino del nostro rotante… Sugarello, aguglia, occhiata sono esche universali ma il boccone che fa la differenza è sicuramente il calamaro.

Uno spot dove possiamo vedere in tridimensionale vari punti rilevati durante la scandagliata.

Consigli: Per affrontare al meglio la traina col vivo bisogna saper leggere il “fishfinder” in modo tale che si possano avere maggiori informazioni riguardo le zone di pesca.

Appena arrivati sulla posta, prima di calare le lenze in acqua e perdere del tempo prezioso, conviene dare una scandagliata generale al fondale. In questo intervallo, prima di iniziare, si consiglia di allargare la navigazione a raggiera verso le cigliate e segnare sul plotter, tramite dei “Marker”, tutti gli elementi che possono essere utili alla nostra battuta di pesca.

un triplo strike di sparidi e che sparidi..

Con questa operazione certosina abbiamo costruito sul display del nostro plotter un percorso più preciso e dettagliato rispetto a qualsiasi  cartografia in vendita. Sembrerebbe scontato ma, a volte, l’euforia del pesce in canna lo fa dimenticare… Memorizziamo sempre il punto dove avviene l’abboccata.

Concludiamo osservando come la marea abbia un ruolo fondamentale nella traina; le secche, a volte deserte, diventano dei veri e propri “TOP SPOT” di pesca nel culmine della marea. Bisogna ricordare che ogni zona ha una sua storia con tutte le variabili del caso quindi starà a voi, col tempo e l’esperienza, capire e mettere a frutto questo mix di suggerimenti. Ed ora non ci resta che calare il vivo in acqua ed aspettare lo strike…. Col caldo, non solo ricciole e dentici ma anche serra e lecce sono prede molto ambite nelle acque italiane per la spettacolare sportività pur che siano combattute con attrezzature adeguate.

Una bella leccia

 

Maurizio Pastacaldi

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