E’ una sala che registra il tutto esaurito quella che ospita la Convention Ucina SATEC 2017 a Santa Margherita Ligure. Qui l’aria di ripresa, ormai consolidata, si respira a pieni polmoni ascoltando gli interventi che si succedono snocciolando dati concreti.
Ma in effetti, ancor prima dell’inizio della manifestazione, è la stessa Presidente di Ucina, Carla Demaria, commentando con i giornalisti i dati consuntivi dell’anno scorso ad affermare: “il 2016 ha registrato importanti segnali di ripresa, frutto anche di proposte concrete e dell’attività di confronto e di dialogo costruttivo messe in campo da UCINA Confindustria Nautica a livello istituzionale negli ultimi 5 anni, che sono state recepite dal governo, Il trend positivo è confermato dalle analisi dell’Ufficio Studi di Ucina Confindustria Nautica che stima una crescita del fatturato globale della nautica per l’anno 2016 del + 18%” (in occasione dell’Assemblea dei soci UCINA di dicembre 2016 la previsione era del +13%). Il dato verrà confermato ufficialmente al Salone Nautico di Genova (21 – 26 settembre) in occasione della presentazione della nuova edizione della Nautica in Cifre, la pubblicazione di UCINA Confindustria Nautica che da due anni viene realizzata in partnership con la Fondazione Edison.”
Carla Demaria aggiunge inoltre che:
“Il nuovo corso del mercato nautico trova conferma nei numeri positivi della 57°edizione del Salone Nautico organizzato a Genova da UCINA Confindustria Nautica (21 – 26 settembre): il 92% degli espositori 2016 ha già confermato la partecipazione, con il 51% che chiede di ampliare lo spazio o la gamma di imbarcazioni esposte. Ad oggi sono 37 i nuovi espositori confermati, nomi eccellenti della nautica nazionale e internazionale tra i quali Azimut Yachts, Gottifredi Maffioli, Volvo Penta, Sea Ray, Zodiac. L’ufficio tecnico del Salone Nautico di conseguenza ha già provveduto a ridefinire il layout della superficie espositiva, che è stata ottimizzata aumentando il coefficiente di riempimento sia della darsena grande sia a terra”.
Ma la vera sorpresa ci arriva dall’intervento di Marinella Levi, professore ordinario presso il Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano, che ha fondato nel 2013 +LAB, un laboratorio di stampa 3D tra i più innovativi al mondo: “La rivoluzione è quella che io amo chiamare manifattura 4.0. e che passa anche dalle grandi opportunità offerte dalla stampa 3D. Quello che voglio dire è che dobbiamo tornare al fare, a produrre cose che possiamo toccare con le mani. Noi abbiamo un approccio multidisciplinare aperto alla progettazione, alla didattica e all’esplorazione di nuovi settori applicativi di potenziale interesse. ”
Afferma la Professoressa, che peraltro passa ai fatti facendo toccare ai presenti alcuni modelli realizzati nei laboratori del Politecnico e poi continua, sganciano una vera e propria bomba:
“La nautica non ha ancora recepito a sufficienza le opportunità di questo settore che consente di produrre senza utilizzare stampi. Le conseguenze sia in termini economici sia produttivi sono facilmente intuibili: in tempi più brevi di quelli che possiamo immaginare, sarà possibile stampare in 3D un’intera imbarcazione, anche di 40 metri.“
Tornando ai numeri, molto interessante l’intervento del Professor Marco Fortis, Vice Presidente di Fondazione Edison – e Professore di Economia Industriale e commercio estero all’Università Cattolica che ha affermato: “L’analisi condotta dalla Fondazione Edison in collaborazione con UCINA Confindustria Nautica, relativamente alle dimensioni delle industrie nazionali della nautica in Europa e in Nord America, ha non solo confermato la rilevanza dell’industria della nautica nell’economia italiana, ma ha messo in evidenza il suo ruolo di primo piano nel contesto internazionale. L’industria della cantieristica italiana della nautica, composta da un mix di alcuni grandi gruppi e di un notevole numero di piccole e medie imprese (circa 1.200 e un fatturato di 2,5 miliardi di dollari) si posiziona, infatti, seconda alle spalle del colosso Usa (circa 1.250 imprese e 5,9 miliardi di fatturato), presentando dunque dimensioni pari a poco meno la metà di quelle della più importante industria mondiale della nautica. Ma ad emergere è anche la forza dell’industria europea, di cui l’Italia è leader indiscussa: le industrie dei tre soli principali Paesi europei (Italia, Francia e Germania) considerati insieme raggiungono le dimensioni degli Stati Uniti, generando un fatturato complessivo di 5,7 miliardi di dollari”.
Al termine dell’evento Carla Demaria ha ringraziato tutti i relatori intervenuti “L’obiettivo della tavola rotonda era proprio quello di tracciare un percorso concreto per le aziende dell’industria nautica da diporto e rilanciare le grandi potenzialità di un settore d’eccellenza della manifattura italiana. L’andamento positivo del mercato e le iniziative a sostegno delle imprese devono essere supportate da progetti industriali che le aziende devono adottare per cogliere ogni opportunità e trovare nuove chiavi di lettura per affrontare i mercati, profondamente mutati. In occasione di questa due giorni di lavori, le imprese hanno avuto l’opportunità di prendere contatto con alcuni dei principali poli di ricerca e innovazione del Paese al fine di poter studiare le molteplici applicazioni già brevettate e allo studio personalizzandole per le loro aziende”.
Risultati nel complesso molto positivi che giustificano anche l’annuncio dell’ingresso di 35 nuovi associati in UCINA.