Non ci sbilanciamo a dire che è la barca più bella di tutti i tempi, ma certamente è una delle più iconiche. Il J Class Endeavour torna alla ribalta in questi giorni perchè è in vendita, ma è davvero una barca senza tempo, bellissima aldilà di ogni moda. La speranza di chi l’ha messa in vendita è che trovi un nuovo armatore allettato dalla partecipazione dei J Class alla regata organizzata da Coppa America nel 2017 a Bermuda. Un evento importante, che vedrà le barche storiche tornare nello scenario della America’s Cup per cui erano state originariamente disegnate e costruite. Endeavour costa 20 milioni di Euro, cifra difficile anche solo da immaginare, ma calcolare il suo valore, aldilà del prezzo, è ancora più difficile.
Endeavour è stata costruita da Camper & Nicholsons nel 1934 su commissione di Sir Sopwith, magnate dell’industria degli aeromobili e dichiarata al tempo “la barca perfetta” da Nat Herreshoff, architetto navale le cui barche hanno vinto tutte le America’s Cup tra il 1890 e il 1920 (e inventore delle regola universale della competizione – insomma, non il primo arrivato). La perizia di Camper & Nicholson, unita alle conoscenze tecniche di Sir Sopwith, ha fatto dell’Endeavour fin dalla sua concezione una barca innovativa, e non a caso è stata l’unica ha battere il Rainbow e ad avvicinarsi davvero a riporate l’America’s Cup nel Regno Unito. Scafo e albero in acciaio, verricelli a quattro velocità, il primo genoa quadrilatero (poi adottato da tutti i J Class) e nuovi tagli anche per lo spinnaker sono solo alcune delle innovazioni introdotte con Endeavour nel mondo delle imbarcazioni a vela.
Al suo debutto nelle regate dell’America’s Cup del 1934 Endeavour dimostrò la propria superiorità, pur non vincendo in assoluto. L’equipaggio professionista che la doveva condurre entrò in sciopero alla vigilia delle competizioni e Sopwith si affidò a degli amatori, che la portarono comunque a vincere due scontri diretti con Rainbow. I successivi 50 anni di storia della barca fanno male al cuore solo a raccontarli: l’armatore la fece competere ancora fino al 1938, ma la mise poi in disarmo nei cantieri di Camper & Nicholsons, dove rimase dieci anni in abbandono per finire messa in vendita per la demolizione. Qualche anima pia decise di risparmiare lo scafo, e spogliò solo la chiglia per il piombo. Ridotta già male, negli anni ’70 Endeavour affondò alla foce di un fiume sull’Isola di Wight diventando un vero e proprio relitto, ancora una volta salvato da qualcuno che ne riconosceva il valore più che il prezzo: un gruppo di carpentieri la recuperò e acquisto per poche decine di sterline. Ma i lavori da fare erano troppi, e la abbandonarono di nuovo nei pressi di Southampton.
Nel 1984 una donna entrò nella vita di Endeavour: Elizabeth Meyer la acquistò e con la consulenza del suo primo armatore, Sir Sopwith, la ricostruì completamente (spendendo quasi 10 milioni di dollari), dando nuova vita a lei e a tutta la categoria dei J Class. Nel 1989 letteralmente decine di migliaia di persone affollarono le banchine per vedere di nuovo le signore del mare regatare una contro l’altra: una nuova stagione era cominciata, e il resto è storia (e già poesia).
Nel video le immagini della regata St. Barths Bucket, una delle poche a cui Endeavour ha partecipato negli ultimi anni.
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