Uomo a mare, l’allarme arriva sullo smartphone

Un primo progetto era stato presentato al salone di Parigi lo scorso dicembre. Ma ora il prodotto è stato messo a punto e migliora integrandone le prestazioni. Stiamo parlando di Sea Tags, un dispositivo che si indossa come qualsiasi bracciale, e che per funzionare non ha bisogno di installazioni di strumenti di bordo ma di un semplice smartphone.

Il bracciale emette un segnale BLE (Bluetooth Low Energy), che viene decodificato dallo smartphone. Quando questo segnale viene interrotto, un’applicazione fa inviare dallo smartphone, anche se si trova in modalità silenziosa, un segnale d’allarme acustico molto forte in modo di avvertire tutto l’equipaggio che una persona è caduta in mare.

Rispetto al prototipo presentato a Parigi, il nuovo trasmettitore è dotato di un’antenna più efficacie che permette di inviare il segnale fino a 160 metri di distanza e ha una batteria con un’autonomia di tre mesi, e che può essere sostituita molto facilmente dall’utente.

Inoltre, se il bracciale viene messo in funzione inavvertitamente magari quando si è a casa e non in navigazione, con l’obiettivo di non consumare la batteria, Sea Tags è dotato di un dispositivo che lo spegne dopo 12 ore di immobilizzazione. Attraverso un accelerometro infatti, il bracciale si mantiene in funzione fino a quando non lo si disattiva volontariamente e non lo si immobilizzi.

Il nuovo modello è dotato inoltre di un nuovo involucro al silicone, naturalmente impermeabile, è può essere indossato come un bracciale, oppure al collo o essere integrato nel giubotto di salvataggio.

Il Sea Tags non lavora con un solo smartphone ma può essere connesso con tutti i telefoni di bordo in modo da incrementare le possibilità che l’allarme venga ricevuto da più membri dell’equipaggio. Inoltre il dispositivo può essere programmato in modo da inviare anche un sms a una persona a terra per avvvertirla dell’incidente

Sea Tags è stato presentato nei giorni scorsi al festival di Brest ma non sarà disponibile sul mercato prima del prossimo novembre.

Molto initeressante il prezzo, che per il momento è stato fissato a 69 euro per cercare di spingere il prodotto il più velocemente possibile.

Un buon prezzo, anche se il Sea Tags si limita ha inviare un segnale di allarme ma non contribuisce a localizzare la persona caduta in mare. Per questo una luce stroboscopica, il tradizionale fischietto o ancora meglio un epirb personale, sono gli unici sistemi utili ad agevolare le ricerche e l’individuazione del naufrago.

Redazione

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