Il test delle vele in Dacron tecnologico
Tante miglia navigate in condizioni davvero stressanti, durante la Rolex Giraglia 2019,in un’edizione quasi da record. Ecco il test a cui abbiamo sottoposto le nuove vele in dacron tecnologico realizzate da Be1 Sails, veleria del gruppo Millenium.
Un materiale, il Dacron, non certo adatto alle competizioni e prevalentemente utilizzato per la crociera che però, durante le 241 miglia di percorso della regata, da noi utilizzata per la prova, ha rivelato doti sorprendenti.
La prova delle vele di Be1 Sails
Per questo nostro test possiamo affermare, senza timore di smentita, di aver “riservato” alle vele il peggior trattamento possibile. L’esperienza si è però rivelata il miglior banco di prova possibile per poter testare quello che dovrebbe fare (ed ha fatto) la differenza nelle vele in dacron tecnologico: la resistenza e la tenuta di forma, vero obiettivo della nostra prova.
Pronti via e, nemmeno a farlo apposta, in meno di un’ora dopo lo start della regata, usciti dal golfo di Saint Tropez si è prospettata davanti a noi la peggior condizione possibile per delle vele rollabili in Dacron: maestralata con raffiche di vento che superavano i 30 nodi, mare formato e boa da girare, a più di dieci miglia, esattamente nella direzione da cui proveniva vento.
Bolina nera come si suol dire, proprio quella che danneggia, deforma o, meglio, “uccide” le normali vele in Dacron (e non solo).
A mettere ancor di più alla prova la resistenza e la tenuta di forma della nostra randa e del nostro genoa, la necessità di rollarle entrambe, manovra indispensabile in quelle condizioni.
Vedendo le vele, dopo la riduzione della tela abbiamo onestamente temuto il peggio. Erano state inevitabilmente strizzate, una sullo strallo e l’altra nell’albero. Con la scotta ben cazzata per la bolina e la pressione dell’aria, lo stiramento a cui sono state sottoposte entrambe le vele è stato davvero impressionante.
Nell’immediato, la nostra preoccupazione non era solo rivolta alla tenuta della forma della vela, ma anche a possibili danni. Molte imbarcazioni di fianco a noi, dotate di vele decisamente più “esotiche” si stavano infatti ritirando, sia per la rottura delle vele che per seri danneggiamenti alle attrezzature.
Le nostre vele in Dacron tecnologico invece non solo resistevano, ma svolgevano anche molto bene il loro lavoro, in questa condizione limite, permettendoci anche di mantenere un buon angolo di bolina. La stabilità di forma ha anche diminuito, e di molto, la propensione allo scarroccio della nostra imbarcazione che, non solo teneva un angolo all’apparente di circa 25°, ma non perdeva acqua per effetto dell’azione del vento.
Osservando l’effetto della pressione dell’aria sulla vela, specialmente sul genoa (ridotto del 40%), si notava come la struttura reticolare di rinforzo impedisse al Dacron di dilatarsi, consentendo così alle vele di non spanciare e di mantenere la loro efficienza.
L’angolo al vento, seppur ovviamente non pari a quello di imbarcazioni da regata dotate di vele infierite, era compensato da una buona velocità, sempre superiore ai sette nodi, resa possibile dalla sorprendente stabilità di forma di queste vele. Altra qualità inaspettata che abbiamo riscontrato è la resistenza allo sbattimento delle balumine che, per chi ha provato esperienze simili, è un altro grande miglioramento.
Mantenere un buon angolo di bolina senza scarrocciare, l’ottima velocità di avanzamento e la rapidità delle manovre di riduzione, ci hanno permesso di tenere dietro di noi molte imbarcazioni dotate di vele in materiali più performanti. Altri avversari li abbiamo addirittura passati mentre erano impegnati nei cambi di vele di prua, resi molto complessi dallo stato del mare.
Dopo aver girato la boa di bolina ed esserci messi al lasco verso la Giraglia, abbiamo riaperto completamente le vele che, con nostra grande sorpresa, non presentavano nessun segno di usura da strofinamento o”pizzicature”.
Ma la cosa ancor più importante è che, durante le successive boline a tutta tela, ovviamente in condizioni meno severe, abbiamo notato che il grasso della vela era rimasto proprio li dove il velaio lo aveva posto in origine. Le vele performavano esattamente come quando le abbiamo armate per la prima volta.
Conclusione
Be1 Sails, Centro Tecnologico di Millennium, ha realizzato un prodotto eccezionale che, di fatto, crea un altro segmento di mercato. Vele in Dacron tecnologico che sintetizzano la capacità di tenere la forma di una vela tecnica con la durata del Dacron.
Belle, veloci e praticamente indistruttibili, sono destinate ad equipaggiare le barche di tutti quegli armatori che in crociera vogliono fare quel nodo in più, senza sbandare e senza scarrocciare. Certo non sono vele da regata, ma per noi prender parte alla regina delle lunghe, era l’unico modo di testarle sul serio.
E’ grazie a questa nuova tecnologia infatti che le nostre prime miglia della regata non sono state anche le ultime. Le normali vele in Dacron non avrebbero mai garantito una resa così efficace, si sarebbero subito deformate e noi avremmo passato la giornata a far bordi piatti senza riuscire a risalire il vento.
La prima parte del test si è quindi conclusa molto positivamente. Ora però la nostra prova continua e noi vi aggiorneremo dopo l’estate, al termine della nostra crociera estiva.
BE1 Sails – Millennium Technology Center
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