Il più giovane degli skipper, sulla più vecchia delle barche. Ecco l’outsider svizzero per la Vendèe

La Svizzera non ha il mare, ma ha un gran numero di ottimi velisti. Tutti sanno che Alinghi di patron Ernesto Bertarelli ha vinto la Coppa America, ma in pochi si ricordano che anche nel mondo delle regate oceaniche, soprattutto in solitario, hanno un gran pedigree… basti a  pensare Dominique Wavre, l’uomo con più giri del mondo da solo nel suo curriculum, per non parlare di Bernard Stamm, Bernard Gallay, i fratelli Bourgnon, Stève Ravussin, Pierre Fehlmann

Chi raccoglierà l’eredità? Certo è presto per poterlo mettere nella stessa lista di così grandi nomi della vela d’altura, ma uno che certamente sta facendo parlare di se è Alan Roura che, alla tenera età di 23 anni, sarà il più giovane velista di sempre a partecipare alle Vendèe Globe (regata in solitario e senza scalo) che partirà dalle coste francesi il prossimo sei novembre. Lo farà a bordo di una gloriosa barca del 2000, il Superbigou di Bernard Stamm, e sarà uno dei trenta solitari al via.

Giovane, bello, talentuoso è a capo di un progetto intelligente, ben tagliato sulla sua esperienza e sul suo (piccolo) budget. Si presenta come un “rookie” credibile, uno di quei personaggi che contribuiscono a rendere la Vendèe la più affascinate (e folle) delle regate.  Si è appena qualificato partecipando alla Calero Marinas Solo Transatlantic Race da Lanzarote, alle Canarie, fino a Newport (USA) con una barca vecchia e nota per la sua robustezza e per il suo incredibile curriculum. L’ha “immaginata” Bernard Stamm nel 1997  per la Vendée del 2000 da li in poi: 2001 record di traversata atlantica in equipaggio da est a ovest, record di percorrenza per un monoscafo nelle 24 ore in equipaggio,  (476,1 miglia), record nella tratta dal Faro d’Ambrose ea  cap Lizard, prima all’Around Alone nel 2002/3, prima alla Rolex Fastenet in equipaggio nel 2005, prima alla Velux 5 Oceans nel 2007.

Certo ora è un po’ superata, è l’unica a non avere l’idraulica per la kanting keel, a non avere il winch centrale per le manovre e neanche nessuna protezione per il pozzetto, ma è una barca affidabile e veloce, di cui Roura si fida ciecamente. E’ anche molto adatta al contenuto budget del team (supportato dall’associazione “Un Vendée pour la Suisse”) che è riuscito ad assicurare la presenza della Alan sulla linea di partenza ma che ancora sta raggranellando fondi mese dopo mese per garantirgli una giusta copertura economica.

Lo svizzero, che ha un curriculum di tutto rispetto nei mini 650, una lunga sequenza di traversate e partecipazioni alla Route du Rhum e alla Transat Jaques Vabre, non è solo un velista ma anche un avventuriero. Personaggi di cui, da sempre, la Vendèe si nutre. Proprio come fu, nell’ultima edizione per Tanguy de Lamotte e, soprattutto, per Alessandro di Benedetto. Ultimo e amatissimo dal pubblico.

 

Luca Sordelli

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