Vendée Globe: il rush finale è un testa a testa tutto francese, ma occhio a Giancarlo Pedote
Il Vendée Globe si avvia alla conclusione e il rush finale sembra una questione tutta francese. A guidare la spedizione è ancora Yannick Bestaven su Maître CoQ IV, che mentre scriviamo si è riappropriato della vetta della classifica in un avvincente testa a testa contro il connazionale Charlie Dalin su Apivia (ma le due posizioni sono destinate a invertirsi da un momento all’altro).
Dopo aver tallonato per giorni il capolista e l’altro transalpino Thomas Ruyant su LinkedOut, Dalin era riuscito a completare il lungo pedinamento nelle acque brasiliane di San Paolo, superando lo stesso Bestaven, leader incontrastato fin dal Pacifico.
Poi il controsorpasso, che ha ristabilito le gerarchie di un quintetto d’oltralpe completato da Damien Seguin su Groupe Apicil.
Occhio però al nostro Giancarlo Pedote: l’unico italiano in gara si sta ben comportando a bordo di Prysmian Group, tanto che, dopo oltre 22.000 miglia dalla partenza e a circa 4.500 dall’arrivo, è entrato prepotentemente nella top ten viaggiando a una media di 16 nodi sulle 4 ore. Prestazioni di tutto rispetto, che i suoi avversari non devono affatto sottovalutare.
Non solo: se fino a due giorni fa Bestaven aveva un margine di centinaia di miglia sugli inseguitori e Pedote era distante circa 500 miglia dal primo, ora le prime nove barche si sono ricompattate in un diametro di 100 miglia e Pedote è nono davanti a Maxime Sorel su V and B-Mayenne e subito dietro a Jean Le Cam, che a 61 anni è il veterano della regata.
Lo skipper di Yes We Cam!, però, ha diritto a degli abbuoni per aver eroicamente soccorso Kevin Escoffier, ritiratosi dopo che la sua PRB si era ingavonata e piegata in due su un fianco nei pressi di Capo di Buona Speranza. I crediti ammontano a più di 16 ore, dettaglio non da poco che potrebbe rimescolare la graduatoria. E ci sono altri tre concorrenti, Bestaven, Boris Herrman (attualmente sesto) e Sébastien Simon (bandiera bianca), anch’essi meritevoli dei bonus per aver preso parte alle ricerche in occasione del salvataggio di Escoffier. Ma Pedote è più che mai determinato a ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa nona edizione del Vendée Globe.
“Si apre adesso davanti a noi una vera regata con mari e venti più accettabili, centri di bassa pressione meno violenti e tutto questo ci permetterà di poter correre una regata paragonabile a quelle con partenza dal Golfo di Biscaglia – spiega lo skipper fiorentino in un post pubblicato sul suo profilo Facebook – Prysmian Group è quasi al 100% del suo potenziale. Tutte le mie vele sono operative, posso ancora mettere del ‘carbone nella locomotiva’!“.
Il traguardo di Les Sables-d’Olonne è vicino e tutto è ancora possibile. Anche per il nostro Giancarlo.