Abbiamo da pochi giorni assistito all’incidente di una delle grandi navi da crociera, la MSC Opera, che quotidianamente navigano a Venezia. Il gigante da crociera, mentre stava approcciando la stazione marittima nel canale della Giudecca, ha perso il controllo e ha colpito la banchina e un barcone turistico lì ormeggiato.
Fortunatamente l’incidente, seppur accaduto in uno dei canali principali della città, non ha causato grossi danni. Le fondamenta sono rimaste intatte e, seppur alcune persone siano rimaste ferite, non ha causato vittime.
Per questa volta, alla storica città lagunare è andata bene. Non vogliamo immaginare cosa sarebbe accaduto se l’incidente che, oggi in modo ancor più evidente, è una variabile da tenere in considerazione, fosse accaduto davanti a piazza San Marco. Evento possibile, nonostante le cautele del caso, poiché la rotta che le navi da crociera percorrono per arrivare alla stazione marittima passa proprio da lì.
L’episodio ha riacceso le decennali discussioni riguardanti la possibilità di passaggio per le grandi navi da crociera nel pieno centro cittadino. Se ora una parte del pericolo che rappresentano queste imbarcazioni è inevitabilmente davanti agli occhi di tutti, vogliamo sottolineare anche un’altro rischio.
Per avere un’idea di questo fenomeno, basta pensare che una nave da crociera come quella che ha appena avuto l’incidente pesa 65.000 tonnellate e sposta una volume d’acqua pari al suo peso. Quindi ad ogni passaggio ben 65.000 tonnellate di acqua si spostano tra le fondamenta della città.
Se contiamo che la superficie dell’isola di Venezia è pari a circa 5,16 Km2 e la profondità media della laguna è di 1 metro (fonti Wikipedia e Mose), secondo un rapido calcolo, facilmente eseguibile, emerge che la nave smuove circa l’ 1,3 % della massa d’acqua presente nell’isola. Già così davvero molto e questa nave non è nemmeno delle più grandi tra quelle che transitano ogni giorno nei canali
Anche se la lenta velocità delle navi durante il passaggio non forma grandi onde visibili dalla superficie, lo spostamento d’acqua si crea comunque sotto di essa. Una nave per le semplici leggi della fisica, anche solo da ferma, ha effetti sul fluido su cui galleggia. Nel nostro caso, dovendolo attraversare, è chiaro che l’effetto è maggiore, con conseguenze negative che possiamo facilmente intuire, sia sulle strutture delle fondamenta che sul fondale su cui poggiano. Appare inoltre possibile, forse evidente, che lo spostamento d’acqua scavi dei solchi nei sedimenti della laguna, abbassando il fondale e modificando il corso naturale delle maree.
Non crediamo che per analizzare il problema servano complicati dati scientifici o effettuare laboriose ricerche, il buon senso dovrebbe essere già di per sé più che sufficiente. A prova di questo ragionamento, vi proponiamo alcuni video. Mostrano, a scanso di equivoci, quello che accade alle masse di acqua quando una grande nave passa in bassi fondali.
In questo primo video , ripreso a Fort Lauderdale, vediamo l’aqua che si ritira risucchiata dal passaggio di una nave da crociera. Lo fa per decine di metri, lasciando il fondale a vista. Al termine del passaggio l’acqua si riversa in modo dirompente sulla spiaggia. La corrente che causa è davvero forte.
In questo secondo video, ancor più emblematico, è il passaggio di una nave cargo che, seppur lontana dal punto della ripresa, muove una grande quantità di acqua. Lo spostamento influisce anche su un vicino canale! Le immagini che inquadrano i piloni di sostegno di un piccolo ponte, sono molto interessanti. Mettono in evidenza quello che si “potrebbe!” verificare sui pali che costituiscono le fondamenta di Venezia e al fondale.
A noi appare evidente che le navi da crociera non debbano transitare a Venezia. Non bisogna aspettare che si verifichi un vero disastro, che potrebbe far perdere vite o danneggiare irrimediabilmente gli importanti pezzi di storia presenti in città.
Bisogna trovare un’alternativa.
Le immagini della disperazione degli abitanti di Parigi, di fronte alla distruzione del simbolo della loro città, ci dovrebbe fare riflettere.
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premetto che non sono un ingegnere idraulico a cui competerebbe il problema, ma i parametri in gioco sono ben diversi . Vado a logica: nel primo video quando passa la nave il livello del mare è in bassa marea quando poi è passata va in alta per effetto dell'onda di prua che arriva in ritardo rispetto al transito, ma con un evidente flusso di moto ondoso che non può essere causato dallo spostamento dei volumi relativi alla massa della nave, bensì alla velocità di transito che fa sollevare l'onda di moto: se la nave si muovesse a due/tre Kn come si muovono in laguna, tutto lo spostamento delle masse d'acqua sarebbe molto, ma molto meno evidente. Se fosse vero quanto sostenuto gli effetti dovrebbero essere contrari : al transito il livello del mare dovrebbe salire e poi calare una volta passata la nave. Facendo quattro calcoli , considerata una lunghezza della nave di circa 250mt. ed il tempo impiegato dalla stessa per transitare davanti al punto d'osservazione si può calcolare la sua velocità (come con il telelaser) : secondo me è notevole.
Nel secondo caso il passaggio della nave mecantile è ugualmente veloce e l'onda di moto penetra in un canale largo forse 10/12mt. e profondo un paio, dove c'è poca massa d'acqua : è evidente che la spinta in bocca al canale fa un effetto imbuto con evidentissimo aumento della velocità del flusso (vedi effetto Venturi). In laguna gli spostamenti delle masse sono lentissimi sia per la bassissima velocità di transito sia perchè le masse d'acqua in gioco sono ben diverse . Sulla punta della Dogana, basterebbe calcolare il livello del medio mare un quarto d'ora prima del transito della nave e controllarne l'aumento mano a mano che la nave transita: questa sarebbe una banalissima operazione di cui però nessuno di premura di effetturla o di comunicarne i risultati. Probabilmente perchè sarebbero irrilevanti. In laguna il moto ondoso molto evidente in bacino San Marco è causato dalla velocita dei vaporetti e dei taxi che non rispettano i limiti e non dal passaggio delle grandi navi da crociera: è sufficiente restare ad osservare per una mezz'oretta la superfice per rendersene conto. SE SI VUOL SALVARE VENEZIA SI DEVE DRASTICAMENTE RIDURRE LA VELOCITà DI QUESTI MEZZI MINORI !!! SI DEVONO RADDOPPIARE I TEMPI DI PERCORRENZA DELLE TRATTE DEI VAPORETTI ED OBBLIGARE TUTTI I MEZZI AD AVERE IN FUNZIONE UN TACHIGRAFO COME QUELLO DEI CAMION OPPURE UN GPS CON TRACCIA NON CANCELLABILE PER TRE GIORNI SEMPRE A DISPOSIZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE PER I CONTROLLI.
UN ALTRO PROBLEMA NON CITATO è che per far passare le navi da San Marco L'autorità portuale ha portato a 12mt la profondità dei canali. Ai tempi della repubblica veneta erano attorno ai 9 mt. Non c'è da meravigliarsi se siamo soggetti al fenomeno dell'acqua alta in quanto canali più profondi consentono metri-cubi di acqua maggiore in entrata. Poi ci si inventa il Mose per "sbarrare il flusso aumentato" e garantendo 100 anni di funzionamento di ingranaggi in acqua salata che oggi già non funzionano!!
Se le navi fossero spostate a Marghera (com'è stato per i traghetti) si potrebbe diminuire la profondità dei canali legati all'entrata di San Nicolò e quindi il flusso d'acqua che coinvolge Venezia centro storico. ….ma la cosa è considerata antiestetica dal ministro….!!