Palm Beach. Vola a 50 nodi il Wellcraft 302 Scarab Offshore, il fisherman sportivo, ma che tiene famiglia

Wellcraft è uno dei marchi americani più noti per la produzione di fisherman e di sport boat di piccole dimensioni. Al Palm Beach International Boat Show ha presentato il nuovissimo 302 Scarab Offshore e il 262 Fisherman. I due modelli esposti dal costruttore Usa, ora parte della galassia Beneteau – Jeanneau, dimostrano ancora una volta che piccolo in dimensioni e grande in qualità possono essere fenomeni che coesistono alla perfezione. Entrambi manifestano l’attenzione ai dettagli e le finezze costruttive che danno evidenza della profonda conoscenza della materia “veloci ed eleganti macchine da pesca” in, rispettivamente, 9,20 metri e 8 metri. Ci siamo soffermati sul più cattivo dei due, il 30′ dall’aggressiva colorazione nera e il grande logotipo Scarab sulle murate.

Il Wellcraft 320 Scarab Offshore in navigazione a bassa velocità.

Il produttore, infatti,  non è nuovo alla costruzione di scafi dalle alte prestazioni: gli appassionati delle serie tv Anni 80 ricorderanno lo Scarab KV 38 blu e turchese usato da Sonny Crockett e Rico Tubbs, i due poliziotti protagonisti di Miami Vice. Così non ha esitato a introdurre tecnologia e finiture da sport boat in un fisherman.

Nasce da queste premesse il nuovo Wellcraft 302f Scarab Offshore. Capace di raggiungere i 50 nodi quando motorizzato con i due fuoribordo da 350 cv, ma in grado anche di accontentarsi di un singolo propulsore da 250 cv per navigare egregiamente. Un ampio raggio di possibilità perché ampio è l’orizzonte del suo utilizzo. Rapidissimo strumento da pesca e barca da famiglia, con tutto quello che serve per i bagni, di mare e di sole, il relax e il pranzo seduti intorno a un tavolo. Tutto questo grazie al Family Package che arricchisce la prua con un’area prendisole con cuscini imbottiti che si trasforma in salottino con tre sedute e tavolo da pranzo.

Dettaglio della poppa con le due vasche del vivo, si noti il troppo pieno, con coperchio trasparente e l’area tra le due per la pulizia del pesce.

A ridosso della consolle centrale, una quarta poltrona che funge da chiusura di un gavone stagno e termicamente isolato e alle cui spalle, nascosto da un pannello di policarbonato nero, si trova il lavabo con due vasche rettangolari. La pianta con consolle centrale è la scelta ideale per chi vuole dedicarsi alla pesca, perché consente di muoversi liberamente lungo tutto il perimetro della barca. Di serie, in questa versione del 302F Scarab Offshore, anche il T-Top, la struttura a traliccio di tubi che sostiene la protezione della timoneria e pozzetto dagli agenti atmosferici, che oltre alla copertura in tela integra anche una copiosa quantità di portacanne.

L’interno della consolle del 320 Scarab Offshore. Sulla destra si nota il quadro elettrico.

Che tutti i dettagli di bordo siano pensati e dedicati alla pesca è evidente anche a una prima occhiata. Si notano subito le molte vasche per il vivo, come le due da 86 litri inserite tra pozzetto e specchio di entrambe con coperchio trasparente; la postazione per la pulizia del pesce con tagliere antirollio e rimovibile per le operazioni necessarie alla bisogna; la vasca per il ghiaccio di macerazione con scarico direttamente in mare. Così come i gavoni sulle murate dotati di scomparti per riporre le differenti attrezzature in modo ordinato e separato; le tre poltrone poppiere con le sedute che si alzano per lasciare spazio alle manovre di pesca o la ghiacciaia trasportabile alloggiata sotto una delle sedute.

Dettaglio del porta canne a murata.

E i dettagli che si notano solo in un secondo momento, ma che definiscono la vera natura qualitativa di un progetto  sono comunque un’infinità, come, per esempio il salpanacora nascosto in un gavone che quando è aperto non rischia di chiudersi violentemente sulle dita del malcapitato operatore, ma è tenuto in posizione da un pistone; l’ancora a riposo assicurata tramite moschettone per non gravare sul verricello o la pompa per lavare subito catena e ferro. Il controllo del salpancora è dalla consolle principale, soluzione che agevola non poco le manovre quando si esce a pescare da soli. All’interno della struttura centrale, il bagno con lavabo e wc elettrico rifinito con oblò apribile di serie. Qui trova posto anche il quadro elettrico con i due interruttori per le batterie motore e servizi messo a ridosso dell’apertura e quindi facilmente raggiungibile anche restando all’esterno della consolle. La postazione di timoneria è ergonomicamente ineccepibile e abbastanza spaziosa da poter alloggiare due display da 12′ oltre a tutti i comandi di bordo. Per l’intrattenimento non manca il sistema hi fi con connettività Bluetooth.

Giacomo Giulietti

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