Restare in acqua a tirare bordi per quanto tempo si vuole divertendosi molto di più. Essere più lucidi e finalizzati al risultato sportivo invece che alla sopravvivenza in condizioni di impegno fisico. E il tutto con meno rischi di dolori e infortuni. La parola magica per realizzare tutto questo è Xpress Training, acronimo che sta per Extra Preparazione Sport Specifica, la nuova metodologia di allenamento studiata per gli sport da scivolamento in acqua che migliora le prestazioni atletiche generali in funzione dell’attività che si pratica: vela, windsurf, kitesurf, surf, sup ecc.
A formalizzarlo è stato il nostro collaboratore Giacomo Giulietti, che ce lo racconta così.
Xpress Training utilizza i principi del Metodo naturale di George Hébert e dell’Allenamento funzionale tramite esercizi a corpo libero -anche su superfici instabili, come per esempio sulla sabbia o sulle tavole da sup in acqua- con esercizi in sospensione e con attrezzi non convenzionali di diverso peso liberi di muoversi nello spazio.
Il fine è migliorare la forma fisica generale e adattarla alla specialità praticata.
Perché funziona
Xpress training non lavora su un singolo muscolo, ma su tutti quelli che presiedono a un movimento, le cosiddette catene cinetiche: da quelli più specifici di una certa azione, utilizzati in modo sequenziale e coordinato, a quelli che controllano l’equilibrio, molti dei quali lavorano in autonomia, senza essere comandati dalla nostra attenzione. In ciò è diverso dall’attività “da palestra” svolta con macchinari ed esercizi a isolamento muscolare: aumentano sì la massa, ma non allenano le articolazioni, i tendini, il sistema cardiovascolare, la coordinazione, né tutti i muscoli stabilizzatori che intervengono quando si pratica uno sport, ma anche nella vita di tutti i giorni. Una persona in forma, infatti, rischia meno infortuni anche nel quotidiano, quando deve, per esempio, caricare una cassa d’acqua in macchina dopo la spesa, o riporre in uno scaffale in alto la valigia piena. Xpress, lavorando sul corpo nel suo insieme migliora: il tono muscolare, il funzionamento delle articolazioni, le condizioni cardiocircolatorie, la resistenza, la propriocezione (la capacità di “sentire” dove è il proprio corpo nello spazio per poterlo usare al meglio: fondamentale per tutti gli sport acquatici) e il metabolismo in generale (in altri termini: se uno è in sovrappeso, con questa attività è sicuro che trova un valido alleato nella perdita dei chili in eccesso). E soprattutto, prepara il corpo a compiere quei movimenti che poi saranno da svolgere una volta che ci si trova a bordo di una barca, sulla tavola da windsurf o con la barra del kite in mano.
Come è nato
Ho cominciato a praticare sia vela sia windsurf da bambino e non ho più smesso. In barca per circa un lustro a cavallo del 2000 ho regatato come prodiere in equipaggi professionistici su monotipo e imbarcazioni d’altura e nel windsurf ho sempre trovato il mio più grande sfogo acquatico: salire su una tavola e uscire in mare con il solo fine di giocare. In entrambi i casi, per necessità professionali nel primo e per puro divertimento nel secondo, mi sono accorto che senza adeguata preparazione fisica i risultati non erano quelli che mi aspettavo.
Il ruolo di prodiere e il windsurf sono esigenti in termini di atleticità, è normale che senza allenamento. Già dopo poco tempo sulla tavola o dopo poche manovre a bordo quando il vento supera i 15 nodi, la stanchezza comincia a farsi padrona del corpo. Quando si è stanchi non ci si diverte, siamo impegnati a sopravvivere e non certo a provare un nuovo salto, a strambare meglio o a surfare un’onda. E in barca si è più lenti e meno precisi a gestire i sacchi delle vele, a salire in testa d’albero, a issare e ammainare ecc a svantaggio delle prestazioni della barca. Semplicemente non si è neanche in grado di pensare a cosa si deve fare perché non si hanno risorse da mandare al cervello, visto che il corpo è allarme.
Così, come accade a molti, ho cominciato a cercare delle attività allenanti. Il primo tentativo è stata la classica corsetta da quaranta minuti, disponibile subito e senza bisogno della palestra. Per almeno tre volte alla settimana, anche dopo le regate, mettevo le scarpe da jogging e correvo dietro alla mia forma fisica che però andava più veloce perché non riuscivo a raggiungerla: se si eccettua il miglioramento del fiato, non avevo benefici. Non diventavo più forte, né più agile, non avevo più resistenza alla fatica muscolare, non miglioravo le mie doti di equilibro. In compenso, non sapendo di fatto correre, si consolidavano i “dolorini” sparsi, dalle articolazioni delle gambe fino alla schiena.
Il passaggio successivo è stato la sala pesi della palestra: chi ha i muscoli grossi, dovrà anche essere più forte e più atletico, mi sono detto. Però, nonostante un effettivo aumento di volume, e un leggero aumento della forza, in barca e sulla tavola non vedevo i miglioramenti che mi aspettavo. Pur seguendo la scheda classica: lunedì, schiena e braccia; mercoledì petto e spalle; venerdì gambe e addome… Malgrado l’impegno, avevo una simpatica collezione di muscoli, ma non un corpo più pronto e più sano.
La ricerca è continuata senza soddisfazione fino al 2010, quando ho incontrato il Crossfit, lo sport creato da Greg Glassman che mescola esercizi a corpo libero, attività di resistenza e sollevamento pesi olimpico. Mi è piaciuto l’approccio globale al movimento e all’allenamento. Da qui sono poi risalito alla madre di tutte le attuali tipologie di training diventando istruttore di Allenamento funzionale, di cui i vari Cross Training, Tac Fit, attività calistenica, Hiit (High Intensity intervalled training) ecc sono derivazioni. E così, con quello che la teoria mi metteva a disposizione, la mia esperienza da praticante e con la consulenza di due giovani laureati in Scienze Motorie, Paolo Perego e Simone Riccio, ho dato forma e sostanza a Xpress Training, che ha come fine mettere gli sportivi a vento in condizione di affrontare i bordi in acqua con la migliore preparazione possibile. Indipendentemente dalla forma fisica di partenza.
Come si svolge
L’attività si pratica preferibilmente in gruppo. Ci sono momenti di preparazione generale e altri dedicati ad allenare movimenti e catene cinetiche specifiche dell’attività sportiva praticata. Così come un calciatore e un ballerino pur usando entrambi le gambe si allenano in modo differente, anche un windsurfista, un velista e un kiter pur sfruttando tutti acqua e vento usano il corpo in modo diverso e quindi hanno bisogno di addestrare i muscoli in maniera differente.
A seconda di chi abbiamo davanti quindi, si modula un allenamento differente di modo che le varie catene cinetiche tipiche di ogni specialità siano pronte e funzionali. I movimenti, infatti, sono allenati e sviluppati proprio come poi devono essere ricreati in acqua e non lavorando con il singolo muscolo come avviene in tradizionalmente in palestra.
I workout sono di breve durata e molto intensi, alcuni allenamenti possono terminare anche solo in quattro minuti. Altri possono protrarsi più a lungo, ma è rarissimo superare la mezz’ora di lavoro continuo. In ogni caso sono sempre adattati alla forma di chi si esercita, perché l’esercizio base può essere reso più leggero o più pesante a seconda di chi deve eseguirlo per allenarsi.
A chi è indicato
Che si tratti di uno sportivo pigro la cui unica attività è quella in acqua, che sia un atleta professionista (ammesso che sia arrivato al professionismo senza un preparatore atletico) Xpress Training è adatto a tutti perché è scalabile sulle singole capacità. Alla fine della sessione di lavoro l’affaticamento si fa sentire. Ma non potrebbe essere altrimenti: l’allenamento, per essere… allenante deve obbligare il corpo (per sua natura pigro e tendente a risparmiarsi) a uscire dalla sua zona di comfort. Deve essere sottoposto a uno stimolo che non lo fa sentire pienamente adeguato di modo che sia più preparato la volta dopo.
Le sessioni di allenamento sono ogni volta diverse. Questo impedisce al corpo di abituarsi alla routine rendendo ogni esercitazione efficace, non ultimo perché ogni volta è necessario essere presenti con la testa e questo, è dimostrato, rende il lavoro di preparazione fisica molto più completo e funzionale. E tutto ciò ha anche un piacevole effetto collaterale: rende il corpo più armonico e, in sostanza, bello.
Per ottenere i migliori risultati è bene seguire un programma di allenamento che tiene conto dei miglioramenti fisici via via che si procede nel tempo e che sia modulato sulle diverse necessità dello sportivo: se servono solo per giocare in acqua o se hanno delle finalità agonistiche. Per esempio Maurizio Bonavida, vincitore dell’Italia Cup Laser 2017 in categoria Master, si è allenato con Xpress Training.
Per le scuole
Mi è sempre rimasta in testa una domanda: perché le scuole che insegnano gli sport di cui stiamo parlando non inseriscono delle ore di preparazione fisica per chi affronta il mare? Così abbiamo messo a punto degli schemi di allenamento dedicati alle scuole di vela che possono così inserire nella loro offerta anche un pacchetto di attività fisica propedeutica allo sport che insegnano e ci preoccupiamo anche della formazione di chi dovrà poi dovrà seguire gli allievi e gli atleti nell’attività fisica.
Da questa estate, per esempio, nelle scuole di vela, windurf e kite Surfrelax Beach di Castiglione della Pescaia (GR) e OWC Talamone, nella Wind Beach della baia di Talamone (GR), teniamo corsi Xpress Training per gli istruttori, per gli allievi e per chiunque abbia voglia di farsi del bene.
In città al momento è possibile praticare Xpress Training a Milano, al Personal Trainer Studio e stiamo prendendo accordi con altre palestre in giro per l’Italia dove i velisti, i surfisti e tutti gli sportivi ad acqua, potranno allenarsi per il loro sport preferito. Perché Xpress Training è il tuo sport fatto meglio.