Yamaha e Buster Boats stringono un patto: la casa giapponese distributore esclusivo per le barche finlandesi

Yamaha Motor Europe, attraverso la sua divisione “marine”, ha annunciato ufficialmente quello che in realtà aspettavamo da un po’ di tempo: distribuirà in esclusiva per l’Italia le barche in alluminio della casa finlandese Buster Boats.

Il colosso giapponese a fine 2015, ma il perfezionamento dell’operazione è datato 2016, ha acquisito dalla Fiskars Corporation il marchio, e le sedi logistiche, del più grande produttore di barche in alluminio in Europa, Buster Boats appunto. Nato nel 1976 facendo confluire nella propria produzione esperienze precedenti nel campo della costruzione in alluminio, il cantiere finlandese ha saputo divenire in pochi anni un punto di riferimento assoluto, nel nord Europa, in Russia, e sui mercati del Mar Baltico, come produttore e distributore di imbarcazioni costruite in alluminio.

Quello nordico è un mercato sensibilmente diverso dal nostro, e chi utilizza le imbarcazioni lo fa tutto l’anno, sia in acque interne che in mare, spesso in condizioni climatiche davvero difficili. Quanto viene chiesto ad un’imbarcazione, e al suo motore, sono quindi robustezza, affidabilità, e semplicità di gestione e manutenzione. Non è un caso se in quei mercati, molto più che da noi, l’alluminio ha incontrato l’approvazione di chi utilizza le barche per il diporto e  per lo sport, ma anche per il lavoro.

In effetti i pregi di questo materiale superano di gran lunga i suoi “difetti”. L’AHT, Aluminium Hull Technology di Buster, l’alluminio “marino” sviluppato dal cantiere, è leggero e al contempo rigido. Tollera impatti e abrasioni deformandosi, ma senza che ne sia compromessa l’integrità strutturale, e sopporta inoltre temperature estreme.

Non brucia, non può essere penetrato dall’umidità, e in caso di danni seri è facilmente riparabile. Di contro esige una maggiore specializzazione in fase costruttiva, e maggiori attenzioni rispetto alle correnti galvaniche, anche se meno di quanto comunemente si creda.  Il fatto poi che trasmetta più della vetroresina le temperature esterne, e i rumori, viene risolto brillantemente dal cantiere con coibentazioni studiate ad hoc. Ultimo aspetto, ma non secondario, è quello relativo all’impatto ambientale: le barche di Buster Boats sono realizzate utilizzando per l’80% materiale riciclato, e sono a loro volta riciclabili per il 90% . Il cantiere dichiara che in caso di rottamazione, alluminio a parte, persino il legno utilizzato è trattato in modo da poter essere poi usato come combustibile.

Diciassette modelli attualmente in produzione ( dal piccolo MINI, meno di 4 metri, ai 9,48 metri del Buster Phantom ), e 120.000 imbarcazioni vendute sino ad oggi, gran parte delle quali ancora naviganti, sono i numeri di un cantiere che con Yamaha vanta una lunga collaborazione. Collaborazione ormai simbiotica da quando Buster è entrato a far parte del Gruppo. Intuendo quanto potrà essere grande, anche in Mediterraneo, l’interesse per i prodotti Buster Boats, Yamaha ha messo a listino ben 58 possibili soluzioni in package tra altrettanti suoi motori, e le imbarcazioni finlandesi.

La prima presentazione in Italia del nuovo prodotto Yamaha, è appena avvenuta a Porto Sirmione 2 sul lago di Garda, dove è stato possibile provare, all’interno di una delle tappe della “Yamaha Experience”, il Buster SCC abbinato al nuovo F25 Yamaha. Per chi avesse perso l’occasione di partecipare si replicherà a Cattolica il prossimo 27 e 28 maggio. Capillare la distribuzione, e la possibilità di acquistare un’imbarcazione Buster Boats in package con un motore Yamaha, grazie ai 108 rivenditori ufficiali del colosso nipponico presenti sul nostro territorio.

Redazione

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