Creare sei zone franche doganali nei principali approdi sardi: questa è una delle proposte emerse durante la prima edizione del “Forum sul lusso possibile/Sindrome di Robin Hood” a Porto Cervo.
L’idea nasce dai dati statistici sul traffico dei superyachts, secondo i quali più del 70% dei proprietari di imbarcazioni di lusso sceglie le coste del Mediterraneo come meta operativa.
La proposta quindi è quella di creare delle zone dove possano essere offerti servizi e attività per gli armatori dei superyachts in un regime fiscale esente dal pagamento dell’Iva.
Questo progetto ha come scopo non solo quello di attirare i proprietari alle coste sarde e di incrementare le attività portuali e di manutenzione delle imbarcazioni, e ma anche quello di creare un indotto economico parallelo, legato al turismo, al commercio e alla ristorazione delle zone circostanti, che potrebbero trovarsi a beneficiare anche loro di una maggiore affluenza nelle aree di approdo.
Tra gli sponsor più motivati di questo progetto c’è Federagenti- promotrice dell’evento di Porto Cervo- che stima che uno yacht di dimensioni superiori agli 80 metri, valutando la sua permanenza in porto e la manutenzione, possa indirettamente offrire lavoro a circa 250 persone.
Ad ogni modo, la proposta è ben lontana dall’essere approvata unanimemente nell’ambiente nautico e sarà sicuramente destinata a generare numerosi dibattiti.
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