Il porto di Mazara del Vallo costituisce l’unico porto-canale della Sicilia. Esso è suddiviso in 3 bacini: avamporto, darsena pescherecci (o porto nuovo) e porto canale. La storia del porto canale ha origini antiche; ricavato alla foce del fiume Mazaro, è da sempre un importante punto di riferimento per i traffici marittimi all’interno del Mediterraneo.
Nel 600 a.C. i Greci lo utilizzavano anche come Emporium commerciale; i Romani continuarono a considerarlo un punto di riferimento per i propri commerci marittimi ma fu con gli Arabi che il porto di Mazara del Vallo cominciò ad essere annoverato tra i porti principali dell’isola.
Tra il 1800 e il 1900 si assistette poi alla nascita della grande flotta peschereccia, attualmente composta da più di 4300 unità. Il porto è infatti la principale base di pescherecci d’altura in tutto il Mediterraneo, con una produzione annua di circa 200000 quintali di pesce.
Il porto commerciale è protetto a Est da una diga antemurale e dal molo di Levante; ad Ovest la protezione proviene invece dal nuovo molo di Ponente. Per poter accedere al bacino del porto commerciale è necessario prendere preventivamente contatto con l’autorità marittima.
Per entrare bisogna mantenersi sulla linea mediana dell’imboccatura del porto, facilmente individuabile poiché segnalata da 3 fanali: uno a lampi rossi posto sulla testata del nuovo molo di Ponente, uno a lampi verdi sulla testata della diga antemurale curvilinea e quello a luce fissa rossa, a segnalazione dello spigolo meridionale del molo a Sud.
La profondità del fondale è estremamente variabile. Nel bacino di avamporto la profondità è di circa 6 – 7 metri; nel porto nuovo si aggira intorno ai 5 metri, mentre nel porto canale si va da 2 a 3 metri.
Il porto di Mazara del Vallo svolge molte importanti funzioni. È innanzitutto uno scalo industriale poiché vanta la presenza di un gran numero di cantieri navali; in particolar modo, essi si occupano della costruzione di scafi di medio tonnellaggio e offrono qualunque tipo di riparazione per scafi e motori a opera delle numerose officine meccaniche.
Il porto svolge poi la funzione di approvvigionamento petrolifero, grazie all’esistenza di un deposito di carburanti costieri.
Il movimento commerciale si verifica presso le banchine Mokarta, dove attraccano le navi da crociera in transito, e Ruggero II, quest’ultima dotata di 4 silos per lo stoccaggio del cemento sfuso.
I servizi di trasporto passeggeri si svolgono invece presso la banchina Ammiraglio Francese, ubicata nel bacino del porto nuovo, e Giovan Battista Quinci, posta sul versante Est dell’uscita del porto.
Per le imbarcazioni di piccole dimensioni è possibile effettuare rifornimento idrico lungo le banchine del Molo C.te Caito. Le banchine sono dotate anche di prese per la corrente elettrica e di cabine telefoniche.
Per le imbarcazioni da diporto non è presente nessuno scalo di alaggio. All’interno del porto non esiste alcun distributore di carburante, ma ve ne sono alcuni nelle vicinanze.
Nei pressi del porto di Mazara del Vallo si trovano due piccoli porti turistici: l’ approdo turistico ADINA gestito dall’Associazione Diportisti Nautici Mazarese e il piccolo porticciolo di S. Vito. Quest’ultimo si trova a 0,7 NM a Est del porto commerciale ed è costituito da una scogliera di sopraflutto lunga 90 metri e da una scogliera di sottoflutto. A seguito dell’ingiunzione di sgombero da parte della Capitaneria di porto, il porticciolo di S. Vito è attualmente in disuso.